24 Febbraio 2016
Per definizione, il calendario perpetuo è un orologio in grado di riconoscere automaticamente la durata di ogni mese, di 30 o 31 giorni – e, nel caso di febbraio, di 28 o 29 giorni. In particolare, il Royal Oak Calendario Perpetuo di Audemars Piguet mostra la data nel contatore a ore 3 e il mese in quello a ore 12, insieme al ciclo quadriennale degli anni (in cui la lettera L sta per “leap year”, anno bisestile, appunto). In più, riporta il giorno della settimana al 9, il numero della settimana sul réhaut, indicato con la lancetta centrale a freccia, e le fasi di luna al 6: estremamente suggestive, offrono una perfetta riproduzione del nostro satellite con un disco di vetro zaffiro lavorato al laser, che si staglia su uno sfondo di avventurina simile a un cielo stellato. Nonostante concentri numerose informazioni, il quadrante risulta ben leggibile e la cassa molto sottile (misura meno di un centimetro, 9,5 millimetri per l’esattezza). Il merito va all’esclusivo movimento automatico, progettato e costruito interamente “in casa”: formato da 374 componenti, grazie a una serie di accorgimenti tecnici raggiunge uno spessore di appena 4,31 millimetri. Ed è dotato di una precisione tale da aver bisogno di pochissime correzioni manuali, se mantenuto sempre in carica: previste per le fasi di luna ogni 125 anni circa, e per la data nel 2100 (anno che dovrebbe essere bisestile, ma che invece avrà un febbraio di 28 giorni, secondo un’eccezione del calendario gregoriano). Realizzato in acciaio o nelle diverse tonalità dell’oro, in pratica è una macchina così ambiziosa da proiettarsi oltre la singola esistenza umana, per essere trasmessa alle generazioni future. Capace, cioè, di sfidare il trascorrere del tempo: in sintesi, l’essenza stessa dell’orologeria.