31 Ottobre 2015
Si inscrive in una tradizione di eccellenza il nuovo cronografo à rattrapante Referenza 5370 di Patek Philippe, che ha realizzato il suo primo esemplare da polso a tema nel lontano 1922. Si tratta appunto di un cronografo sdoppiante, detto anche “doppio cronografo”, utile per registrare i tempi intermedi o per misurare la durata di due eventi simultanei (per esempio, in una gara automobilistica), grazie alla presenza di due lancette indipendenti per i secondi crono. Una complicazione molto amata dai collezionisti per la difficoltà di esecuzione: in questo caso la Manifattura ha sviluppato un movimento meccanico a carica manuale estremamente sofisticato, in cui i “classici” dispositivi tecnici, realizzati con i più elevati standard qualitativi, sono affiancati da numerose innovazioni brevettate, tese a ottimizzare affidabilità e precisione. Elegantissima l’estetica: la cassa, in stile Calatrava, misura 41 mm di diametro e ospita uno splendido quadrante in smalto nero, dal colore intenso e profondo – anch’esso realizzato “in casa” –, su cui spiccano numeri e lancette in oro bianco, e la scala tachimetrica stampata. La scelta del metallo più pregiato, il platino, enfatizza l’esclusività della creazione.