13 Aprile 2017
Pioniere, utopista, innovatore, visionario, Cedric Price deve la sua fama ad alcune fra le proposte più radicali del XX secolo, tra cui l’avveniristico e mai realizzato Fun Palace (1960-66), un edificio polivalente, smontabile, pensato per ospitare spettacoli di vario tipo, e la Potteries Thinkbelt (1963-67), una specie di università mobile per 20.000 studenti, localizzata sul nodo ferroviario di un’area industriale dismessa, con le sale nelle carrozze dei treni, aule gonfiabili e un programma finalizzato all’apprendimento democratico diffuso e alla crescita economica. Due frammenti di una vasta collezione di progetti, ricerche e testi a cui l’eccentrico inglese lavorò per oltre cinquant’anni. La colossale antologia in due volumi Cedric Price Works 1952-2003: A Forward-Minded Retrospective, curata da Samantha Hardingham per l’Architectural Association di Londra e il Canadian Centre for Architecture di Montreal, ripercorre per la prima volta la sua intera opera. Il primo volume, Projects, presenta con oltre 900 immagini fra disegni, modelli e fotografie, 112 progetti elaborati dall’architetto nella White Room del suo studio londinese. Alternando realizzazioni a schemi rimasti su carta, il catalogo documenta l’interesse di Price per un’architettura effimera, interattiva e sensibile ai desideri dell’uomo. Così, l’impianto flessibile che avrebbe permesso al Fun Palace di ospitare qualsiasi attività si ritrova in un padiglione per i giochi configurabile dai suoi piccoli utenti; mentre l’approccio strategico alla base di Potteries Thinkbelt, in cui la riattivazione di una ferrovia in disuso avrebbe riqualificato un intero territorio, riemerge nel McAppy Report (1973-75), che trasforma le misure per migliorare la sicurezza dei cantieri in dispositivi per la felicità dei lavoratori. Le stesse intuizioni tornano in forma di parole dissacranti nel secondo volume, Articles & Talks, che raccoglie i discorsi pubblici e gli innumerevoli articoli con cui Price, abile oratore e agile penna, promosse il suo rivoluzionario messaggio. Ne emerge l’immagine di un professionista concreto e coerente, i cui disegni e testi sono elementi complementari di un programma che vuole scardinare le certezze della disciplina architettonica. La scelta curatoriale di trattare separatamente questi contributi potrebbe dunque apparire inappropriata. In realtà, le due parti di Cedric Price Works, dotate di un apparato critico essenziale e organizzate secondo una scansione puramente cronologica, sono uno straordinario strumento di consultazione, libera interpretazione e ricomposizione di una poliedrica attività tutta da scoprire.