4 Maggio 2016
Nel 1996, Patek Philippe ha brevettato il Calendario Annuale: una complicazione inedita, utile, in grado di distinguere automaticamente la durata dei mesi di 30 o 31 giorni – con un’unica eccezione alla fine di febbraio, quando deve essere corretto manualmente per passare al 1° marzo. A distanza di 20 anni da quell’invenzione, diventata nel frattempo patrimonio di tutta l’Alta Orologeria, la Maison la celebra con la nuova Referenza 5396: un esemplare classico nell’estetica, ma dalla meccanica innovativa. La cassa in oro rosa (o bianco), in stile Calatrava, misura 38,5 mm di diametro e ospita un quadrante argenté (o nero) che riporta con estrema chiarezza numerose informazioni: al 12, in due finestrelle allineate, l’indicazione del mese e del giorno della settimana; al 6 il datario, sempre a finestrella, le 24 ore a lancetta e le fasi di luna nell’apposito quadrante ausiliario. Il movimento meccanico a carica automatica, ovviamente costruito in house, monta componenti in silicio. E ha bisogno appunto di un intervento di correzione manuale una volta all’anno per la funzione calendario, e una volta ogni 122 anni per la funzione fasi di luna – operazioni che si compiono facilmente tramite i piccoli correttori posti sulla carrure. Del resto, ha una precisione attestata fra i +3 e i -2 secondi al giorno, come richiesto dal protocollo della Manifattura. L’orologio vanta infatti il Sigillo Patek Philippe, una sorta di autocertificazione che garantisce la qualità, o meglio l’eccellenza dell’intera produzione.